Rafael Y. Herman da Zazà
Zazà Ramen presenta una installazione site-specific dell’artista di stanza a Parigi, Rafael Yossef Herman.
Si rinnova l’incontro semestrale con l’arte contemporanea e la cucina giapponese promosso da Brendan Becht, fondatore del locale e collezionista, che per questa nuova stagione invita l’artista Rafael Yossef Herman.
Dopo aver esposto nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale nel 2006 e allo Studio Guastalla, Herman torna a Milano presentando un’installazione fotografica di recente produzione (Saltus III, già esposta al Ludwig Muzeum di Budapest) e alcune opere del progetto “Bereshit-Genesis” (2004-2006).
Nel suo lavoro Rafael Yossef Herman ritrae l’esistenza nascosta dell’oscurità notturna, sperimentando una sensazione visiva che con i soli mezzi naturali di cui è provvisto l’uomo non è dato conoscere. Con le sue opere, spesso definite performative come quella esposta da Zazà Saltus III, l’artista crea una nuova realtà popolata da alberi, sentieri e radure nelle foreste o campi aperti con fiori. La natura è quindi concepita come strumento di lavoro e non come soggetto dell’opera, che è invece la luce, l’assenza e la psicologia della visione. Questi elementi non sono visibili, proprio come i luoghi che Herman sceglie di ritrarre: ambienti familiari nella memoria di chi osserva ma al tempo stesso perturbanti e sfidanti i limiti percettivi e visivi. Queste immagini, creatrici di una nuova realtà che non esiste nè di giorno nè di notte, sono realizzate con una tecnica inventata dall’artista, capace di creare ombre inedite, con uno spettro di colori e dettagli luminosi diversi da quelli della luce solare.
I tre lavori del progetto “Bereshit-Genesis” sono stati realizzati di notte alla luce della luna, senza alcuna manipolazione digitale. Gli alberi sono circondati da una luce quasi senza spazio e senza confine, evocatrice di quella del primo giorno della creazione, che secondo il libro della Genesi è la luce divina o il principio. L’albero è metafora della vita dell’essere umano e della scelta, albero della conoscenza, del Bene e del Male. Gli alberi di Israele, la terra di Bereshit, sono ritratti solitari nel deserto, nelle notti di luna piena.
Rafael Yossef Herman ci propone la visione di un’ “altra realtà”, quella delle immagini notturne che non solo creano un’atmosfera simile al giorno ma costruiscono una vera e propria realtà alternativa mai vista dall’occhio umano. Herman esamina i limiti della surrealtà e della realtà senza tempo, in un certo senso, ricercando la virtualità o una nuova realtà dal mistero della notte. Sebbene il paesaggio notturno ci sia vicino, i suoi dettagli non possono essere osservati. Questi paesaggi che non esistono per l’occhio umano, sono quindi intuizioni in un’altra realtà.
Rafael Yossef Herman nasce nel 1974 a Be’er Sheva, in Israele. Herman ha iniziato a studiare musica classica all’età di sei anni, diventando percussionista in orchestre filarmoniche, ensemble e gruppi rock. Dopo essersi laureato alla School of Economics and Management presso l’Università di Tel Aviv, si è trasferito in America Latina, facendo un lungo viaggio di ricerca in sette paesi: ha fotografato musicisti cubani, il carnevale di Bahia e gli zapatisti in Messico, lavorando con Amnesty International in Paraguay, diventando parte di un comune di artisti in Cile. Nel 2003, Herman si è trasferito a Milano, e ha esposto il progetto “Bereshit-Genesis” a Palazzo Reale, grazie al quale viene inserito nella scena artistica internazionale. Nel 2012, il ritratto realizzato da Herman di John Chamberlain è stato scelto dal Guggenheim Museum di N.Y. come immagine iconica per molti importanti tributi. Nel 2013, è stato invitato da TED per parlare del suo linguaggio artistico in un talk che ha intitolato “Alternative Reality” e nel 2015 ha vinto il Prague Photosphere Award. I suoi recenti lavori si sviluppano su due principali temi: la metafisica e il racconto di ciò che sta al di là della percezione, e lo studio della luce come elemento fisico e protagonista dello spazio-tempo. Il suo lavoro è parte d’importanti collezioni pubbliche e private, tra cui il Tel Aviv Museum of Art, il Salsali Private Museum of Dubai e il MAXXI di Roma. Nel 2017 il museo MACRO Testaccio di Roma gli ha dedicato un’importante mostra personale, seguita nel 2018 da quella al Ludwig Museum di Budapest. Rafael Y. Herman è artista invitato dalla Ville de Paris alla Citè Internationale des Arts. Vive e lavora a Parigi.